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//50 km all’ora

50 km all’ora

50 km all’ora regia di Fabio De Luigi con Stefano Accorsi

Un film con una bellissima regia, complimenti Fabio e con uno strepitoso Stefano Accorsi. Un viaggio in motorino per ritrovarsi, per rivivere alcuni momenti passati insieme, un viaggio che vede protagonisti due fratelli. Assolutamente da guardare, vi evito la ricerca lo trovate qui: https://www.primevideo.com/detail/0FSZCPNXWW8AP3D7TOMJ8FCGIP/ref=atv_dp_share_cu_r

Complimenti

Sinossi

l timido Rocco e il chiassoso Guido sono fratelli che non si parlano da anni, da quando il secondo se n’è andato di casa abbandonando la famiglia per girare il mondo come animatore turistico. La morte di Corrado, il rancoroso padre dei due, li costringe però a riunirsi per soddisfare le ultime volontà del loro genitore: l’uomo ha lasciato una missiva a Guido in cui lo perdona, e gli chiede di spargere le sue ceneri sulla tomba dell’ex moglie a Cervia; Guido, che all’inizio era intenzionato a ripartire subito dopo il funerale, viene scosso da ciò che legge e decide di accontentarlo. Insieme a Rocco decide di rispolverare il loro vecchio progetto di un viaggio insieme in motorino.

Comincia così quindi un lungo viaggio tra Lombardia ed Emilia-Romagna su due ciclomotori, un Piaggio Ciao e un Atala Califfone, che non vanno oltre i 50 km all’ora. I due fratelli hanno modo di parlare, scherzare, arrabbiarsi, chiarirsi e passare un po’ di tempo insieme: dopo svariate avventure, i due uomini finiscono in un rave party dove girano droghe di ogni tipo; durante un trip notturno, Rocco, in collera con il padre, ne sparge segretamente le ceneri sulle colline, sostituendole poi con la brace di un barbecue. Quella stessa sera, Guido confessa di avere un figlio che non ha mai incontrato, poiché concepito durante un’avventura con una donna milanese. Rocco spinge il fratello a rimediare, così si recano fino al capoluogo lombardo: i due rintracciano il giovane, Luca, e con una scusa si uniscono a lui e ai suoi amici per una partita di calcio. Dopodiché ripartono per la loro missione.

Prima di arrivare a destinazione c’è tempo per un’altra disavventura: alcuni bulli vincono i motorini di Rocco e Guido in una partita a ping-pong, e i due cercano rocambolescamente di rientarne in possesso; nella fuga, perdono uno dei due mezzi e così arrivano a Cervia su un solo ciclomotore. Dopo che l’ultimo desiderio di Corrado viene infine soddisfatto, i due uomini si salutano ma Guido, arrivato alla stazione per riprendere la sua attività lavorativa, cambia idea e corre dal figlio il quale, vedendolo alla porta, capisce tutto. In un flashback scopriamo che Guido non ha letto la vera missiva di Corrado, che era colma di odio e rancore per Guido e per la madre, bensì un altro messaggio scritto appositamente da Rocco per scuoterlo nell’orgoglio.

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